la contemplazione

“Ryòkan* amava molto la luna. Un giorno andò a trovarlo un amico, uno studioso che componeva poesie, calligrafo. Spesso, la sera, stavano insieme molte ore. Quel giorno Ryòkan stava praticando Zazen. L’amico arrivando lo vide, non disse niente e si sedette accanto a lui. Si fece tardi, venne la luna e a quel punto Ryòkan si alzò, salutò l’amico e gli propose di bere insieme un po’ di saké. Entrambi l’avrebbero bevuto volentieri, ma Ryòkan non ne aveva, così uscì dall’eremo con una fiaschetta e si incamminò, giù dall’ alta montagna, per andare a prenderlo in città. L’amico restò per ore ad attenderlo, poi cominciò a preoccuparsi e andò a cercarlo. Scendendo dalla montagna tutto era luminoso di luna. Lungo il sentiero si stagliava il profilo di un grande albero, e sotto era seduto Ryòkan che guardava la luna. Sentendo la voce dell’amico che lo chiamava, gli disse “Guarda, non è stupenda questa luna?” “Sì, ma dov’è il saké ?” “Ah adesso vado a prenderlo!”.Contemplando la luna aveva dimenticato tutto.”

Tratto da: Annuario dell’Istituto Italiano Zen Soto Shobozan Fudenji, 1998

 

* Ryòkan Daigu, monaco Zen Soto e poeta (1758? – 1831)

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